Fernando Arrabal dice di Mario :
“ Salis, che vibra in tutto il suo esssere per la musica,
non poteva evocare la passione et l’essenza stessa della poesia,
talmente queste due arti sono legate insieme.
Lo stesso Orfeo attirava a lui le bestie selvaggie grazie al suono della sua lira.
Infine, bisogna sapersi abbandonare, lasciarsi andare
per abbracciare le parole, per toccare per un momento quello che pochi uomini percepiscono ».
La razza dei dominanti, dei vincitori, dei winners non capisce nulla.
La quina essenza di questo mondo gli sfugge ( La differenza tra un poeta e un calciatore ).
La poesia è un fulmine. Il poeta un ladro di fuoco.
Mario Salis lo sà meglio di chiunque altro, che aspira ad essere questo Prometeo.”
Fernando Arrabal
( Venezia, 22, Falo, 134 de l’E. « P »)